☆ Bibliografia di Gurdjieff 

{Nelle foto le edizioni in mio possesso che preferisco}

G. I. Gurdjieff consigliava di approcciare i suoi scritti nello stesso ordine con cui erano stati concepiti dall’Autore.
Diceva inoltre che sarebbero dovuti essere letti tre volte, ciascuna in una maniera differente. 

“Tutte le preghiere possono essere ascoltate dalle forze superiori ed essere esaudite, a condizione che esse siano recitate tre volte:
“la prima volta per il bene o il riposo dell’anima dei nostri parenti;
“La seconda volta per il bene del nostro prossimo;
“E la terza volta solamente per il nostro proprio bene”.

Trovo inoltre necessario, dalla prima pagina di questo primo libro prossimo ad essere pubblicato, di dare il seguente consiglio:
“Leggete tre volte ciascuna delle mie opere:
“La prima volta, almeno come siete meccanizzati a leggere tutti i vostri libri e giornali;
“La seconda volta, come se ne faceste la lettura ad un uditorio estraneo;
“E la terza volta, sforzandosi di penetrare l’essenza stessa di ciò che scrivo.”
Soltanto allora sarete in grado di formarvi un giudizio imparziale, proprio soltanto a voi, sui miei scritti.
Ed allora soltanto si realizzerà il mio desiderio che voi riceviate, secondo la vostra comprensione, il beneficio determinato che ho in vista per voi e che vi auguro con tutto il mio essere.


1. I Racconti di Belzebù al Suo Piccolo Nipote 


Il capolavoro assoluto del mio autore preferito. Era tutto tranne che uno “scrittore professionista” e si inventò questa capacità soltanto dopo un grave incidente in macchina che lo costrinse a liquidare il suo Istituto per lo Sviluppo Armonico dell’Uomo. Dunque, con l’aiuto dei suoi discepoli, scrisse e riscrisse per 6 anni ininterrottamente, fino al completamento della prima delle sue tre serie di opere, che nella mia edizione consta di due corposi volumi di circa 600 pagine ciascuno.
Lo scopo di questo manuale, inizialmente progettato per essere suddiviso in tre libri, e facente parte di una più vasta opera dal titolo Di Tutto e del Tutto, è dichiarato esplicitamente dallo stesso autore : “Estirpare dal pensiero e dal sentimento del lettore, spietatamente e senza il minimo compromesso, le credenze e le opinioni, radicate da secoli nello psichismo degli uomini, riguardanti tutto ciò che esiste al mondo.”

La struttura narrativa si sorregge sui dialoghi che avvengono tra Belzebù e suo nipote Hassin durante una traversata intergalattica verso il pianeta Karnak, su una nave spaziale. Le conversazioni prendono la forma di racconti e riflessioni che il nonno si sforza di rendere il più possibile precise, ma senza permettere al nipote di farsi un’idea di seconda mano basata sull’opinione personale di Belzebù. Infatti quest’ultimo spiega in profondità tutte le caratteristiche della strana popolazione che affascina tanto il nipote, ovvero gli “esseri tricerebrali del pianeta Terra”. Il saggio nonno fornisce dati grezzi con i quali Hassin, tramite il “pensare attivo”, possa acquisire autonomamente una sufficiente comprensione oggettiva, come preparazione necessaria per la sua imminente “età matura responsabile”.

citazione:

" Pensate cosa accadrebbe a un uomo capace d’immaginare e percepire chiaramente l’inevitabilità della propria morte! "

Titolo originale : Récits de Belzébuth à son petit-fils
Edizione letta : L’Ottava Edizioni ; 1990


2. Incontri con Uomini Straordinari 



Il secondo libro pubblicato come volume a se stante della serie di scritti di Gurdjieff.

È, insieme al terzo libro, di contenuto autobiografico.
G ripercorre alcuni passaggi della sua vita, in relazione ai compagni di viaggio che hanno contribuito alle sue avventure estreme.
Il profilo che viene delineato di questi uomini serve da insegnamento e apertura sulle possibilità inimmaginabili della creatura umana.  
L’ho letto la prima volta nell’estate 2014 a Berlino e la seconda volta qualche anno più tardi a Fontainbleu. 



3. La Vita è Reale Solo Quando <<Io Sono>> 


Terzo libro della Serie. 

“ Se si sapesse leggere tra le righe si comprenderebbe che in questo tempo il linguaggio che era usato anticamente deve essere modificato. Una volta Il DIAVOLO era una allegoria che avrebbe dovuto far capire agli uomini del tempo di fare attenzione alle loro parti interiori asservite al “materiale”, all’animalità dell’uomo, ed invece con lo scorrere del tempo la stupidità degli uomini ha personificato l’immagine del Diavolo, come quella di altre allegorie, e la loro scemenza lo ha fatto diventare un “culto”, una realtà, e la genia dei neo sapienti, specialmente ecclesiastici, hanno creato da questa immagine una scienza particolare che ha fatto impazzire piuttosto che guarire migliaia di individui: gli esorcisti. Oramai, se si dice agli uomini che gli asini volano e glielo si sa dire essi ci crederanno. Povera umanità. ”